Alberto

Alberto era sempre stato un goloso, aveva sempre amato i gelati. Si direbbe che lavorare alla Cialdombrella S.r.l., per lui, fosse scritto negli astri, al momento del concepimento.

Da bambino, il piccolo Alberto aveva sempre un alone di sorbetto intorno alle labbra, un alone di sorbetto incrostato, rosso come il lampone, il suo gusto preferito. Sembrava che avesse il rossetto, il gelato gli tingeva le labbra con una certa grazia, e anche per questo gli amici lo chiamavano Steve Tyler. E poi anche perché aveva i capelli lunghi, il taglio degli occhi obliquo e il naso sottile – chi sa, se fossero stati perfidi forse lo avrebbero chiamato Cindy Crawford, ma gli mancava il neo sopra il labbro, e anche per quello scelsero Steve Tyler.

Oggi Alberto è cresciuto, si avvia serenamente verso i quarant’anni e ha una moglie che assomiglia a Cindy Crawford, dice lui, senza modestia. Quando Alberto sfodera il paragone, gli amici sorridono, e gli fanno notare che della Crawford sua moglie ha solo il neo, e forse il colore dei capelli. Allora Alberto scuote la testa, si schiarisce la voce e declama: “sì, bravo, togli il neo alla Crawford, cosa ti rimane? una donna normale, ecco cosa – sì, certo, carina, ma normale”.

Da otto anni, poi, Alberto è anche padre. Suo figlio si chiama Giovanni, e anche lui quando deve scegliere il gusto del gelato indica sempre la scodella del lampone. Poi si inzuppa le labbra nel sorbetto, il sorbetto si incrosta, e anche Giovanni sembra che abbia il rossetto. E ci risiamo, un’altra volta. La storia si ripete. Gli amici di Giovanni guardano quelle labbra arrossate, e forse anche per questo lo chiamano Marylin Manson. E poi anche perché Giovanni ha i capelli neri, lisci e la pelle cerea. Chi sa, se fossero perfidi, forse, lo chiamerebbero Monica Bellucci.